Prevenzione del carcinoma della cervice uterina
Il nuovo Programma di Screening per il carcinoma della cervice uterina: dal Pap test al test HPV
Fino al 2013, in Italia, il test di screening per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero è stato il Pap test, un esame che rileva le alterazioni delle cellule cervicali. L’individuazione del Papilloma Virus Umano come causa necessaria per lo sviluppo del carcinoma della cervice uterina ha aperto nuove opportunità di prevenzione: la prevenzione primaria con la vaccinazione anti-HPV a 12 anni per prevenire l’infezione e il test HPV per individuare le infezioni e trattare precocemente le lesioni pre-invasive.
Esistono circa 120 tipi di virus HPV, ma solo 12 possono causare il carcinoma del collo dell’utero e per questo motivo sono chiamati oncogeni (o ad alto rischio). L’infezione da HPV è al contempo una infezione molto comune nella popolazione e nella maggioranza dei casi regredisce spontaneamente nell’arco di 1-2 anni e quindi solo l’infezione che persiste nel tempo rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di lesioni pre-tumorali e per il carcinoma. Lo screening per il carcinoma del collo dell’utero con HPV ha proprio l’obiettivo di individuare le infezioni persistenti da tipi oncogeni.
Il Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 prevede l’introduzione del test HPV di screening al posto del PAP test per le donne di età superiore a 30-35 anni . La regione Toscana ha introdotto in modo progressivo e programmato il passaggio al test HPV a partire dal 2013 nelle donne di età 34-64 anni prevedendo al contempo una centralizzazione degli esami del nuovo programma di screening nel Laboratorio di Prevenzione Oncologica di ISPRO ed il mantenimento del Pap test nelle donne più giovani di età 24-33 anni.